La storia
Ancora nell’anno scolastico 1960/61 i pochi alunni di Nicolosi che intendevano frequentare la Scuola Media erano costretti a recarsi a Pedara.
In quell’anno solo 15 ragazzi (3 femmine e 12 maschi) dovevano iniziare a frequentare la classe prima: complessivamente da Nicolosi partivano una trentina di alunni, su una popolazione di circa 3500 abitanti.
Per evitare disagi e soprattutto nella previsione – speranza di poter predisporre una sezione staccata, il Preside della Scuola Media di Pedara, prof. Alfio Borzì, pensò di istituire una classe composta solo da questi nuovi alunni, la I B, al fine di riuscire prima dell’inverno a creare la sezione nel paese stesso. Intendimento andato a buon fine, perché dopo le vacanze natalizie, avendo reperito un idoneo locale in via Vittorio Veneto, gli alunni di questa classe poterono frequentare e completare l’anno regolarmente a Nicolosi.
Con l’anno scolastico 1961/62 la richiesta avanzata per l’istituzione della Scuola Media nel paese divenne realtà: furono approntati altri locali sempre in via Vittorio Veneto ed in tale anno vi furono due classi, una prima ed una seconda. Fu nominato Preside il prof. Michele Santospagnolo.
E’ comunque nell’anno scolastico successivo (1962/63), dopo il primo anno di funzionamento efficiente della nuova scuola, considerato il potenziamento a quattro classi (due prime, una seconda ed una terza) con una popolazione scolastica di circa 70 alunni, che viene accolta la proposta di questi, auspicata anzi sollecitata dalle famiglie, di intitolare la Scuola al Card. G.B. Dusmet per la dedizione verso Nicolosi ed i Nicolositi sia durante la carestia del 1880, come per il terremoto – ciclone del 1884 ed ancora per l’eruzione del 1886 e l’epidemia colerica del 1887…”per aver sempre profuso i suoi tesori di spiritualità, bontà e generosità per la salute delle anime della popolazione…”: questi brevi passi sono presenti nella relazione che il Preside M. Santospagnolo predispose e lesse per l’approvazione del Collegio Docenti nella seduta del 18.5.1963.
La nuova scuola si legava subito al territorio, cercando di comprendere i bisogni e di venire incontro alle richieste ed alle esigenze dell’utenza e delle famiglie. Si incominciò subito a parlare di “apprendimento individualizzato” (verbale del 20.12.1963) però inteso sia come studio sussidiario che come tempo da dedicare a libere attività complementari, come da art.3 della legge 31.12.1962 n. 1859 con la quale era stata istituita la Scuola media statale.
Si ricostituiva (come da nota del Provveditorato agli Studi del 15 settembre 1964) il Patronato Scolastico cui la Scuola media chiedeva supporto perché svolgesse opera assistenziale anche a favore dei propri alunni, mentre la scuola si faceva carico di avvicinare più ragazzi in età dell’obbligo proponendo un approccio nuovo e diversificato, puntando anche sulla conoscenza delle lingue straniere in modo funzionale.
Il Preside prof. Santospagnolo così precisava nella seduta di Collegio del 7.1.1965: “L’alunno è il centro attivo della scuola, non l’oggetto di ricezione delle nozioni impartite dall’insegnante. Compito degli insegnanti sarà destare interessi e avviare gli alunni allo spirito di osservazione, alla ricerca, alla riflessione. Anche i libri di testo devono essere scelti in modo più rispondente ai nuovi criteri ed ai nuovi metodi”.
Nell’anno scolastico 1965/66 la Presidenza viene assunta dal prof. Nunzio Meli.
L’accrescimento della popolazione scolastica è lento: nonostante l’obbligatorietà, sensibile è il numero di ragazze che non frequentano, soprattutto fra le famiglie numerose e là dove i genitori sono impegnati in lavori di pastorizia e nell’agricoltura. In tale anno si conferma a cinque il numero di classi, con l’aumento di una nell’anno successivo (1966/67: due prime, due seconde e due terze).
Un’ulteriore classe prima si costituisce nel 1968/69 (I C). Incomincia ad avvertirsi la necessità di un edificio scolastico più ampio, mentre immediata si impone la presenza nella struttura di attrezzature e sussidi. Si procede all’acquisto di sussidi didattici e di attrezzature tecnico – scientifiche anche in relazione a particolari interessi evidenziati dai ragazzi.
Nell’anno scolastico 1969/70 viene nominato Capo d’Istituto il prof. Andrea Munzone. Gli alunni iscritti risultano 164, distribuiti in tre classi prime, tre seconde e due terze: i docenti sono complessivamente 16.
L’attività scolastica diviene ancor più legata al tessuto familiare e sociale. Viene predisposta dalla Scuola la prima indagine accurata e capillare sulle “condizioni socio – economiche, ambientali, morali e sanitarie” dei singoli alunni.
Il piano di lavoro annuale deve prevedere attività che nascano da esigenze del territorio e dal contesto ambientale. Le attrezzature tecnico – scientifiche ed i sussidi didattici vengono incrementati (C.M. 174 del 12.5.1970) nell’anno scolastico 1970/71. Il Preside in una relazione del 25.11.1970 si sofferma a trattare quei problemi che, all’interno della scuola ed anche fuori, gli sembrano emergenti, alla luce di taluni atteggiamenti tenuti dai ragazzi nel contesto di valori tradizionali quali l’onestà, il rispetto della legge … e ravvede l’urgente necessità di ritrovare “l’unità dell’uomo per educarlo. La scuola media di Nicolosi deve riuscire in ciò perché è una scuola di formazione della persona umana totale”. Sempre in tale anno, in conformità alle C.M. n.375 e 376 del 23.11.1970 il Collegio è chiamato a deliberare su “Sperimentazione di forme di partecipazione delle famiglie alla vita della scuola”. Benché il Preside ravveda la necessità di impostare in modo ancora più semplice e chiaro i rapporti con le famiglie e faccia notare come la Scuola abbia creato attorno a sé credibilità e sia riuscita con la sua attività ad avvicinare anche determinate fasce e ad ottenere collaborazione, i docenti in modo quasi unanime (15 su 16) esprimono giudizio contrario ad una sperimentazione che potrebbe rischiare di compromettere il lavoro svolto oltre a sminuire l’autonomia che i docenti devono avere in campo educativo – didattico.
Ugualmente parere negativo viene espresso dai docenti alla proposta di istituzione del doposcuola nella seduta del 26.5.1971. Benché il Preside riproponga l’articolo specifico della legge istitutiva, specificando che detto tempo (quantificato in 10 ore settimanali con frequenza facoltativa e gratuita) è da dedicarsi a studio sussidiario (attività di integrazione e di approfondimento del lavoro scolastico) e a libere attività complementari che consentano agli alunni di saggiare le proprie capacità in ordine ai propri interessi ed alle aspirazioni, quali drammatizzazione, cineforum, fotografia … e chiarisca ancora che esso deve essere attività pomeridiana complementare, non supplementare al cumulo orario delle lezioni, i docenti sia per carenza delle strutture edilizie, sia per la limitata collaborazione che potrebbe crearsi con i docenti di tale doposcuola, ma anche perché lo stesso potrebbe sconvolgere tutto lo schema scolastico ed infine perché la scuola ha modo di poter risolvere i problemi degli alunni prescindendo dal doposcuola stesso, esprimono, come detto, parere sfavorevole.
L’anno scolastico 1972/73 trova la scuola impegnata nell’organizzazione più mirata alla “UNITA’” dell’insegnamento ad opera dei Consigli di Classe, nei quali i docenti organizzano il lavoro indirizzandolo verso mete unitarie di formazione e di educazione, stabilendo insieme tematiche da affrontare, tempi e modalità.
Incomincia ad avvertirsi la necessità di incontri e di scambi di esperienze per affinare i mezzi di indagine e per giungere ad una miglior conoscenza dell’alunno ma anche ad una maggior disponibilità dell’educatore.
Si parla di “individualizzazione” e di “socializzazione” come fasi operative per l’anno scolastico 1973/74. Il lavoro di ricognizione sul territorio evidenzia chiaramente come situazioni sociali, culturali, affettive ed intellettive diverse portino, all’interno delle classi, esigenze diversificate e comportino ritmi di apprendimento da seguire, mettendo in moto il principio dell’individualizzazione non con lezioni separate ma con un’organizzazione diversa del lavoro di classe, per ottenere in primo luogo l’inserimento di tutti nella comunità. L’opera di socializzazione può avvenire con il “lavoro di gruppo”, non per sapere più storia o più matematica, ma per imparare a vivere insieme.
Il 1974/75 è l’anno dei Decreti Delegati.
Nella prima seduta di Collegio del 6.11.1974 il Preside, prof. Andrea Munzone, esamina coi docenti la legge 30.7.1973 n.477 ed i relativi decreti delegati che apportano una serie di innovazioni strutturali ed organizzative sia nel modo di attuare il rapporto educativo, ma soprattutto nella gestione stessa della scuola con l’ingresso dei genitori attraverso gli Organi Collegiali e l’Assemblea, nonché delle forze sociali (locali, distrettuali …). Il bisogno di avere una struttura scolastica più funzionale è sicuramente un’esigenza sentita a tal punto dalla comunità che il Preside avanza pressioni, in tal senso, all’Amministrazione Comunale: la carenza dei locali e la loro inadeguatezza impediscono anche l’acquisto di quei materiali didattici indispensabili per lo svolgimento delle attività.
Il 6 marzo 1975 si insedia il primo Consiglio d’Istituto; alla Presidenza è scelto il sig. Salvatore Squatrito e Vicepresidente risulta il sig. Vincenzo Finocchiaro.
Tra le attività promosse dalla scuola vi sono visite di istruzione della durata di un giorno ed organizzazione della giornata ecologica.
La scuola struttura il proprio Regolamento per il funzionamento: esso, composto da 40 articoli, viene approvato dal Consiglio di Istituto nella seduta del 3.6.1975 come stabilito dal D.P.R. 31.5.1974 n. 416. Le iscrizioni per il nuovo anno scolastico avverranno sulla base della lingua scelta (inglese – francese), mantenendo però quanto più possibile i nuclei di provenienza, con attenzione inoltre ai gruppi per diverso sesso in relazione all’organizzazione delle attività facoltative.
Per sollevare le famiglie meno abbienti dall’onere dell’acquisto dei libri, viene predisposta una graduatoria in relazione a: attività lavorativa C.F. – composizione nucleo familiare – bisogni particolari – eventuale inclusione elenco dei poveri …
Tra i materiali indispensabili si procede all’acquisto di dischi di musica classica (la presenza della “banda musicale” sta avvicinando i ragazzi a tale conoscenza) e di diapositive sul vulcano.
La scuola si fa carico di seguire gli alunni rimandati alla sessione autunnale organizzando corsi di preparazione o meglio di recupero (Consiglio di Istituto del 25 luglio 1975).
Il “Progetto Giochi della Gioventù” 1976, nonostante la volontà di partecipazione degli alunni, non può andare a buon fine perché entrambi i docenti di Ed. Fisica, impegnati in altra scuola, non possono farsi carico della preparazione atletica e dell’accompagnamento.
La stessa situazione si ripropone nel 1977. L’utilizzo della palestra (annessa alla Scuola Elementare) distante dall’edificio scolastico crea sempre più problemi di accompagnamento e di utilizzo funzionale, oltre a responsabilità.
La scuola si impegna intanto a riorganizzarsi in relazione alle modifiche apportate alla legge istitutiva del 1962 con la legge 16.6.1977 n. 348 e con la n. 517 del 4.8.1977 relativa a “Norme sulla valutazione degli alunni e sull’abolizione degli esami di riparazione”.
L’abolizione dei voti in decimi e la valutazione dell’alunno attraverso la compilazione di giudizi che tengano conto del processo globale, ripropone l’urgenza di interventi integrativi. Anche se la scuola si muove già lungo la linea dell’organizzazione del lavoro per gruppi e con attività diversificate, quanto espresso nella legge a proposito delle 160 ore lascia i docenti alquanto perplessi, non sulla validità ma sulla realizzazione pratica.
In modo analogo si pone il problema dell’area specifica dell’Ed. Tecnica, nonché del raggruppamento Scienze matematiche, fisiche e naturali. Si individua una finalizzazione nell’Educazione sanitaria per contribuire a dare notizie utili e, soprattutto, corrette e funzionali.
Il Preside Andrea Munzone lascia la guida della Scuola Media di Nicolosi ed è nominato, nell’anno scolastico 1977/78, nuovo Capo d’Istituto il prof. Luigi Lojacono.
In tale anno i problemi legati all’iscrizione alla sezione di francese (lingua sempre meno richiesta) si eliminano perché dal Provveditorato si ha l’assegnazione (prot. n.2789 del 28.5.1977) di una cattedra (cioè due corsi) di lingua inglese: anche nella classe I C entra tale seconda lingua.
Si attuano, sempre nell’anno scolastico 1977/78, i corsi di “sostegno” per gli alunni che nella valutazione del primo quadrimestre risultino carenti in Italiano, Matematica e lingua straniera. I suddetti corsi, tenuti dai docenti in orario scolastico, non escludono gli altri allievi della classe, impegnati nel contempo in altre attività operative.
Nell’anno scolastico 1978/79 alla presidenza troviamo il prof. Antonino Furnari. E’ portata avanti una Campagna di Ed. stradale e si muovono i primi passi per “incontri con l’astronomia e la vulcanologia”. La scuola non partecipa ai Giochi della Gioventù 1979 per la mancata disponibilità dei docenti.
Ritorna alla guida dell’Istituto nell’anno scolastico 1979/80 il prof. Luigi Lojacono. Si formano in tale anno tre corsi completi e, in merito all’utilizzo dei due docenti di Ed. Tecnica, essi avranno 9 ore nel corso (A o B), le restanti, senza distinzione di sesso ma per ordine alfabetico, nel corso C.
Tra le iniziative si promuovono ricerche nell’ambito della mineralogia e della vulcanologia e si completano le attività di astronomia. Ha impulso il cineforum (Cinema Colosseo e cinema parrocchiale – films opportunamente selezionati dai docenti per classi parallele). Si attua la prima iniziativa a favore dell’UNICEF con una rappresentazione teatrale.
L’anno scolastico successivo, 1980/81, gli alunni iscritti sono in numero di 204 in tre corsi completi ed il raffronto con i 225 aventi l’obbligo denota un grado minimo di abbandono.
I docenti ritengono che per rendere costruttiva l’azione educativa sia indispensabile dare un indirizzo quanto più possibile unitario all’organizzazione di tutto il lavoro, pur nel rispetto della libertà d’insegnamento. Vengono predisposte e somministrate prove oggettive d’ingresso specifiche per materia ed un questionario per l’indagine socio – culturale. Si affrontano verifiche comuni mensili e si concordano metodi e tempi per il lavoro di sostegno e di integrazione.
Nasce la possibilità di attuare un lavoro più articolato con Ed. Tecnica, ma la mancanza di un’aula specifica porta solo alla richiesta di un docente della disciplina, a disposizione.
La scuola partecipa ai Giochi della Gioventù, viene continuata l’attività di cineforum e si organizzano visite guidate nel territorio.
La scuola si avvicina al giornale come strumento di lavoro in classe e viene avanzata la richiesta alla Regione per l’abbonamento a tre quotidiani. Sempre in tale anno si incomincia a studiare l’opportunità di un corso di Aggiornamento sulla Programmazione e sulla Valutazione in relazione a quanto disposto dalla legge 517 del 4.8.1977; corso tenuto da una “équipe” di esperti – relatori e con lavoro operativo congiunto dei docenti di Nicolosi e Pedara.
Poiché anche per l’anno scolastico successivo, 1981/82, l’edificio scolastico di via Monti Rossi non potrà essere consegnato, si avanza la richiesta di sistemazione dei locali e di miglioramento dei servizi. I disagi causati dalla non unione di tutte le classi in un unico plesso aumentano. Il Collegio, chiamato a decidere se adottare il trimestre (come suggerito dal Preside) o il quadrimestre, come autorizzato dal Provveditorato, opta per quest’ultima soluzione, in considerazione del fatto che molti alunni nel mese di ottobre non hanno frequentato o hanno frequentato saltuariamente, per aiutare nei lavori dei campi. L’attività scolastica ha subito un sostanziale rallentamento ed il trimestre condurrebbe ad una valutazione affrettata e superficiale.
Tra le iniziative, viene tenuto dal dott. Nicolosi un corso di Educazione Sanitaria e si inizia l’attività sui giornali (la scuola ha ottenuto gli abbonamenti). Viene organizzata una gita di istruzione di alcuni giorni in Umbria e Toscana con la partecipazione anche di qualche genitore.
Durante il periodo estivo l’assessore Rosario Rizzo comunica che, per ordine dell’Assessorato Regionale, i lavori al nuovo edificio scolastico sono stati sospesi. Auspica che, quanto prima, siano assegnati ad altra impresa per il completamento.
Nell’anno scolastico 1982/83 si amplia il lavoro di coordinamento dell’attività didattica e si studiano le modalità migliori per dare unitarietà alla programmazione di Istituto. Dopo gli incontri per disciplina, si tengono incontri per corso e per classi parallele. La carenza di aule e spazi condiziona comunque le iniziative. Gli acquisti di materiale didattico (registratore, diapositive, testi per le biblioteche di classe) possono essere incrementati. La partecipazione ai Giochi della Gioventù di corsa campestre porta le alunne alla fase intercomunale, i maschi alla regionale. Si organizzano tornei di calcio con gli alunni delle scuole dei paesi limitrofi.
L’anno successivo si ripropone il problema della formazione delle classi e la scuola premette alle richieste delle famiglie le esigenze tecniche (abbinamento e formazione squadre di Ed. Fisica e gruppi di Ed. Tecnica) come da art.26 del Regolamento di Istituto. Alcune classi sono dislocate in locali vicini alla Scuola.
Il tema scottante dell’anno è il Tempo Prolungato previsto con D.M. 22.7.1983. Sia il Collegio Docenti che il Consiglio di Istituto concordano sul fatto che non possa essere attuato per la poca funzionalità delle aule, per i limitati servizi, per la mancanza di aule speciali, per la distanza dalla palestra e per l’impossibilità di fruire di mensa scolastica.
In merito all’attuazione di un corso di aggiornamento, i docenti ne avvertono la necessità ma non intendono ripercorrere l’esperienza già attuata coi colleghi di Pedara: intendono privilegiare invece un lavoro più rispondente alle esigenze locali e non trascurare la trattazione dell’inserimento di alunni portatori di handicap nel contesto classe.
In relazione all’attuazione del T.P. intanto, per l’anno scolastico 1984/85 vengono presentate 34 domande ma, per le motivazioni già enunciate, neppure in tale anno l’esperienza prende l’avvio.
L’apertura del nuovo anno scolastico avviene nei locali di via Vittorio Veneto. Per ovviare al poco funzionale sistema di utilizzo di locali vicini all’edificio, sono provvisoriamente sistemate alcune stanze dell’ex orfanotrofio, ma nella seduta di Consiglio di Istituto del 25 settembre ’84 il Sindaco conferma che in tempi brevi potranno essere consegnate le aule di via Monti Rossi nonché la palestra. Poco meno di un mese dopo (ottobre 1984) avviene il trasferimento nella nuova sede: vengono consegnate nove aule (per i tre corsi) e la zona palestra.
Il 16 e 17 novembre si provvede al rinnovo degli Organi Collegiali (Consiglio d’Istituto – Consiglio Scolastico distrettuale e provinciale). Nuovo presidente viene nominato il sig. Antonio Sciuto.
Viene incrementata l’attività sportiva, ma la scuola non partecipa ai Giochi della Gioventù. Vengono promosse iniziative culturali quali conferenze sul Dusmet, incontri con responsabili del WWF e dibattiti sull’Ed. stradale. C’è l’avvicinamento della Scuola al Teatro con recital di Maria Campagna ed il coinvolgimento della Compagnia “Amici del Teatro” di Nicolosi.
Nella seduta del Consiglio di Istituto n.48 del 26.3.1985 emerge l’impellenza di revisione del Regolamento per il funzionamento dell’Istituto (risalente al 1975). Gli articoli da discutere e modificare risultano essere 1 – 6 – 22 – 26 – 34 – 35 e viene nominata una commissione mista di docenti e genitori membri del Consiglio d’Istituto.
Tale anno scolastico si chiude con la partecipazione delle classi seconde e terze ad un Concorso, indetto dal Comune di Nicolosi, sul tema “Ecologia e micologia”.
Nell’anno scolastico 1985/86 viene nominata Preside la prof.ssa Rosa Corallo Laudani.
Si parla di “nuovo indirizzo nel modo di programmare l’azione educativa, impostandola nella triennalità (1985/88) – (verbale n.1 del 10.9.1985) e cercando di stabilire coerenti rapporti fra programmi, organizzazione didattica e verifiche”.
Si ribadisce da parte del nuovo Capo di Istituto l’assoluta necessità “che la scuola si apra all’esterno, ad una stretta collaborazione con le famiglie e con l’ambiente in cui vivono gli alunni perché essi possano costruire nella scuola e grazie alla scuola una conoscenza oggettiva e critica della realtà, cosicché il successivo passo, cioè l’inserimento nella vita sociale e culturale, avvenga in modo attivo e con spirito critico”.
Il 18 settembre 1985 avviene il collaudo della nuova struttura e subito la Scuola avanza la richiesta al Comune affinché anche gli Uffici di Presidenza e di Segreteria abbiano una sede più idonea cioè, come previsto nel progetto, nel corpo staccato, ancora da completare.
L’11 ottobre dello stesso anno, alla presenza del dott. Papa in rappresentanza del Provveditore agli Studi di Catania, avviene il passaggio di consegna dei locali (le nove aule) esclusa la palestra.
A livello didattico si organizza il primo gruppo di lavoro costituito da docenti rappresentanti tutte le discipline, cui è affidato l’incarico di elaborare una bozza, o meglio la strutturazione secondo tempi – spazi e coinvolgimenti per tutte quelle iniziative e quegli interventi che rendano operative le 160 ore, privilegiando attività di integrazione e di sostegno.
In tale anno una classe prima, e precisamente la I C, inizia l’esperienza del T.P. con modulo orario di 36 ore settimanali e tre rientri pomeridiani. Per essa viene predisposta una programmazione triennale a parte, nella quale gli spazi da dedicare alle attività individualizzate e di sostegno traggono avvio dal disciplinare.
Si inizia anche un regolare corso pomeridiano di avviamento alla pratica sportiva (pallavolo e pallacanestro) con due rientri, il martedì ed il giovedì.
Nella sede di via Vittorio Veneto in tale anno (1985/86) funziona un corso serale per lavoratori.
Dopo qualche mese dall’inizio dell’attività, si prospetta l’opportunità di utilizzo della piscina comunale e del campo di atletica leggera. Si incominciano ad espletare le pratiche necessarie affinché l’anno successivo i ragazzi possano fruire di tale servizio.
Vengono, nel corso dell’anno scolastico, organizzate proiezioni di films, diversificati per tematica in relazione alle classi, ma sempre relativi a problematiche affrontate in classe. Al lavoro di discussione fa seguito la verifica. Viene predisposto un questionario, distribuito a tutte le famiglie degli alunni ed a livello di paese, sul “modo di vita degli abitanti nel passato ed oggi”; la scuola partecipa a spettacoli teatrali (Compagnia Quarta parete – Opera dei Pupi – Teatro Metropolitan – Circo Orfei …) e a conferenze (Parchi ed istituendo Parco dell’Etna …) ed infine, con attività diversificate ma organizzate per classi parallele, aderisce alle iniziative proposte dal Comune per ricordare il centenario dell’eruzione del 1886 nonché la “festa della ginestra”.
La prima seduta del Collegio Docenti (anno scolastico 1986/87 – 1 settembre ’86) trova tutti i docenti pienamente concordi sulla necessità di un aggiornamento in servizio su: modalità – tempi ed organizzazione complessiva delle iniziative sia per il tempo normale che per il T.P. Si formano tre classi a T.P.: II C – I C – I E. Si riconferma il gruppo dei docenti impegnati nella programmazione triennale (’85 – ’88) perché provvedano affinché la stessa sia più rispondente alle esigenze ed alle opportunità del T.P., senza trascurare una programmazione a parte per gli alunni portatori di handicap (in relazione alle esigenze specifiche) e rapportata comunque all’attività di classe.
Poiché sono state completate le aule speciali (laboratori) ed il salone per la refezione, si evince l’urgenza di utilizzo e quindi che gli stessi siano opportunamente attrezzati, per rendere “operative” le unità didattiche che prevedono attività comuni (classi parallele) ed attività pratiche.
La programmazione educativa e didattica si avvicina ulteriormente alle esigenze dell’utenza (particolarmente T.P. e portatori handicap) e si predispongono piani particolareggiati di intervento.
L’attività di verifica attuata in modo costante è finalizzata a constatare la validità dell’intervento e a modificarlo qualora si dimostri poco efficace o poco rispondente (verbale n.2 del 20.10.1986).
Si studiano i criteri più idonei alla formazione delle classi ed in merito all’art. 26 del Regolamento si giunge alla decisione (non sussistendo più il problema inglese/francese e per evitare certe classificazioni) di procedere per “sorteggio” da effettuarsi alla presenza dei genitori. Si rispetterà, per il problema del costo dei libri, la presenza di un fratello nel corso (salvo diverso intendimento del genitore stesso, se presente). Sempre per il problema dei libri, i ripetenti saranno inseriti nella stessa sezione, tranne vi sia una motivata richiesta scritta di cambiamento. L’iscrizione tardiva comporterà l’inserimento nella classe con minor numero di alunni.
Per le classi a T.P., in considerazione del fatto che sarà fornito dal Comune il pasto caldo nei mesi più freddi a tutti gli alunni, il Collegio propone l’articolazione con due rientri settimanali : martedì e giovedì fino alle ore 17,30. La scuola, d’altro canto, in tali giorni rimane già aperta per l’attività sportiva che continua anche in questo anno.
Con delibera del Consiglio di Istituto ( seduta del 19.12.86) si decide l’acquisto di uno stereo e di alcuni registratori, sia per l’attività di drammatizzazione che per attività disciplinari e di un computer.
Si riconferma l’abbonamento ai quotidiani ed alle riviste specifiche di didattica.
L’esperienza della piscina è di breve durata per cause non imputabili all’organizzazione della scuola, ma molte sono le iniziative svolte: proiezioni – lavori di drammatizzazione (Natale e fine anno scolastico) – incontri con esponenti del lavoro e visite a industrie del territorio…
Nell’anno scolastico 1987/88 la Scuola si attiva per portare avanti iniziative legate alla L.R.4.6.80, n° 51 “Per una coscienza civile contro la criminalità mafiosa”. Si costituisce un comitato composto da sette docenti con l’incarico di organizzare, seguire in itinere e verificare le iniziative di: cineforum, lavori di ricerca e di documentazione varia, visite guidate, conferenze, dibattiti…
La Scuola si muove anche sulla linea del progetto SCUOLA -LAVORO e, per attuare in modo più organico le attività di Orientamento si tengono incontri preliminari, poi visite, ad industrie e laboratori artigiani del comprensorio. Continuano le attività sportive pomeridiane sperimentate da due anni e la scuola partecipa, con risultati significativi, ai Giochi della Gioventù.
Come risulta dal verbale n° 3 del 28.2.89 del Collegio Docenti, nell’anno scolastico 88/89 l’Amministrazione Comunale provvede ad attrezzare i laboratori della Scuola : artistico, scientifico, tecnico, linguistico ed all’acquisto di cinque TV color. La Scuola viene dotata di impianto centralizzato audio-televisivo con diramazione in cinque aule, al fine di permettere agli alunni di classi diverse ed ubicate in piani diversi di assistere a trasmissioni televisive per attività integrative connesse allo svolgimento dei programmi. Considerato altresì l’impegno preso per completare ed attrezzare l’Aula Magna in tempi brevi, comincia a prendere corpo la possibilità, potendo fruire di tutte le strutture e di tutti gli strumenti più validi ed aggiornati, di poter operare con l’ambiente e nell’ambiente in cui la Scuola si trova e con tutte le Agenzie formative del territorio, divenendo “Scuola a T.P. nel senso più completo, cioè scuola nuova, scuola aperta, scuola come servizio, quindi operativa, al passo coi tempi, in grado di dare un’impronta nuova e di creare un nuovo metodo di far scuola” parole queste che il Capo d’Istituto ripete sia in Collegio Docenti che al Consiglio di Istituto.
Durante l’anno, oltre alla pratica sportiva pomeridiana, continua il progetto SCUOLA – TERRITORIO – LAVORO con apertura alle classi seconde e con lavori specifici sulla conoscenza di sé, dei propri bisogni ed interessi. Continua il progetto di Educazione civile contro la criminalità mafiosa e l’attività sull’Ambiente, finora limitata all’Etna, si amplia a Resuttano (EN) con rilevamenti geologici su fossili e rocce.
Dal 22 al 27 aprile le classi terze compiono il viaggio di istruzione col seguente itinerario: RIMINI – VENEZIA – PADOVA – RAVENNA – S. MARINO – GROTTE DI FRASASSI.
La Scuola organizza la “Festa del dolce” e partecipa con attività di recitazione e canti alle iniziative proposte dal Comune.
L’anno 1988/89 si conclude con l’acquisto di altro materiale didattico ritenuto indispensabile per poter ampliare l’anno successivo l’attività operativa, e precisamente un video – lettore ed altri tre registratori. Alla verifica (verbale Collegio Docenti n.5 del 10.6.1989), pur essendo positivi i risultati complessivi del lavoro, la Preside, prof.ssa Rosa Corallo Laudani, chiede che si vagli opportunamente la prospettiva di una netta riformulazione della programmazione triennale perché essa sia più conforme alle richieste, più rispondente alle disposizioni ministeriali, più relazionata alla attività di laboratorio e quindi più operativa. I docenti si dichiarano disponibili a procedere ad una nuova formulazione e si impegnano a documentarsi, nel periodo estivo, sulla base di letture specifiche, esperienze di altre scuole e ogni elemento utile ad organizzare meglio il lavoro.
All’unanimità il Collegio approva che nell’anno scolastico 1989/90 la Scuola funzionerà a T.P. scegliendo come modulo orario non i rientri, a causa dell’impossibilità di fornire a tutti gli alunni il pasto caldo, ma col prolungamento quotidiano di un’ora. Il Consiglio di Istituto ratifica tale decisione e conferma che il prolungamento è conforme “all’espressa e pressante richiesta della maggior parte dei genitori”.
Nell’anno scolastico 1989/90, dunque, tutte le classi sono a T.P. secondo il modulo orario stabilito, cioè prolungamento di un’ora. Per rendere più operativa l’azione educativa si promuovono iniziative legate alle tradizioni locali: Festa degli alberi – Festa della primavera – Festa della Commaranza (con organizzazione di recite, balletti e canti); si cura inoltre l’allestimento di una mostra fotografica su Verga e si tengono incontri con i genitori su “Devianza e tossicodipendenza”.
La palestra viene arricchita di materiali ed attrezzi ma la scuola mantiene solo l’utilizzo.
Nell’anno scolastico successivo (1990/91) viene acquistato un personal computer per consentire ai ragazzi di avvicinarsi a nuovi sistemi di comunicazione. Si ripropongono le attività dell’anno precedente con particolare rilievo all’ambiente (festa degli alberi con messa a dimora di pini ai Monti Rossi e nella zona antistante la scuola) e alla solidarietà (sagra del dolce e festa della mamma: i fondi raccolti vengono destinati alla Scuola Media di Carlentini, paese colpito dal terremoto del 1990, e agli Albanesi ospitati a Buon Fornello – PA; il Natale a scuola e il “giovedì delle comari”).
Tutti i laboratori, attrezzati e funzionanti, consentono l’organizzazione di lavori anche per classi parallele. Viene stipulata la convenzione per l’utilizzo della palestra e proseguono i lavori per la ristrutturazione dello spazio destinato ad accogliere Presidenza e Segreteria.
Nella seduta di Collegio Docenti del 25.1.90 la Preside informa i docenti sul numero degli alunni che dovrebbero frequentare per l’anno scolastico 1991/92; si prevede la formazione di 12 classi.
Nel corso dell’anno le classi terze attuano la gita di istruzione sul Lago di Garda.
L’anno si chiude con una visita ispettiva del dott. P. Zamboni.
Dopo l’esperienza del T.P. per tutta la scuola si impone il ritorno a T.P. e T.N.
L’anno scolastico 1991/92 vede i corsi A e B a T.P., mentre le restanti classi a T.N. Per l’attuazione della mensa si utilizza lo spazio sovrastante le aule (adibito fino a quel momento a proiezioni e alla drammatizzazione); viene consegnata l’ala destra della scuola ma in essa vengono ospitate due classi della scuola elementare.
Si ripropongono le iniziative per il Natale e per la fine dell’anno e la scuola partecipa anche ai Giochi della Gioventù. Si compiono visite guidate nel territorio (vivaio forestale – sentiero natura) e la scuola partecipa ad iniziative promosse dal Teatro Stabile di Catania (Rodari – “La gondola fantasma”) e a concerti al Teatro Metropolitan.
Nell’anno scolastico 1992/93 assume la presidenza il prof. Elio Aletta. Le classi dei corsi A e B sono a T.P. (con tre rientri settimanali), le restanti (corso C – II e III D – II E) a T.N.
Oltre ad una organizzazione più funzionale degli spazi operativi, il Preside traccia nuove, possibili e perseguibili vie per portare la Scuola ad essere quella realtà che, partendo dal territorio, si apre ad abbracciare problematiche più ampie ed articolate, la conoscenza delle quali porti ad una ricaduta costruttiva nel sociale locale.
I docenti, in numero di trenta, sono subito impegnati nel corso di aggiornamento su: “Continuità nella scuola dell’obbligo” per acquisire competenze mirate nella individuazione dei livelli di partenza indispensabili per poter predisporre un progetto educativo strutturato ed organico che preveda tra le modalità operative un utilizzo più efficiente dei laboratori e dei sussidi e che attui reali offerte di recupero in situazioni differenziate.
Durante tale anno numerosi sono inoltre i momenti creati per discussioni sulle problematiche connesse al “metodo”: all’approccio problematico, già privilegiato, si accoppia progressivamente quello della ricerca, come lavoro di indagine e di rielaborazione con utilizzo più funzionale della biblioteca.
Vengono portati avanti i progetti Ambiente – Ed. stradale – Ragazzi 2000 – Coscienza civile contro la mafia; nell’ambito di quest’ultimo, si ricorda la strage di Capaci con la “Marcia della Pace” unitamente alla Scuola Elementare.
Sempre in tale anno gli alunni delle classi terze compiono il viaggio di istruzione a Roma.
L’organizzazione del laboratorio di informatica diventa oggetto di particolare studio nell’anno scolastico 1993/94. Lo sviluppo dei linguaggi multimediali, le attività di drammatizzazione ed un interesse sempre più mirato ad un uso dei laboratori più rispondente alle esigenze dei ragazzi, sono fra le componenti essenziali del lavoro annuale.
Sulla base della C.M. 167/93 si procede alla revisione del progetto educativo: si tengono incontri coi docenti della Scuola Elementare, si puntualizza la valenza dei vari quadri della scheda, si predispongono le prime griglie di “raccolta dati” relative ad elaborati e verifiche e si programma nella triennalità. Inoltre si istituiscono i “moduli aggiuntivi di insegnamento” finalizzati al recupero didattico ma anche all’attività sportiva, all’informatica e ad attività integrative.
Viene costituita la prima commissione per l’organizzazione del P.E.I. (che evidenzia già le scelte didattiche e di metodo che stanno incidendo nella prassi educativa, come l’organizzazione delle verifiche…).
Nella seduta di Collegio del 18.2.94 il Preside insiste sulla necessità di giungere presto a definire gli “indicatori per livello” (cioè i descrittori) di ogni abilità da valutare: ciò al fine di rendere il corso di aggiornamento su “Continuità nella scuola dell’obbligo alla luce del nuovo sistema di valutazione” più ricco di spunti di lavoro e di opportunità di crescita.
La scuola, in tale anno, per i progetti Ambiente – Mafia – Ed. stradale – Solidarietà – Prevenzione può avvalersi anche di esperti esterni grazie alla disponibilità data da Enti ed Associazioni a collaborare attivamente con la Scuola.
La C.M. n.1306/94, “Attività per l’educazione interculturale”, giunge nell’ultimo mese e, unitamente alla proposta della U.S.L. 33 per un progetto di Educazione alla sessualità e all’organizzazione di un registro personale più rispondente alle modalità operative della scuola, diviene argomento da rimandare al nuovo anno. Così sin dalla prima decade di settembre (anno scolastico 1994/95) si organizzano gruppi di lavoro sui descrittori, sulle attività dei laboratori, sulle attività mirate di recupero con un utilizzo più proficuo delle 80 ore.
Il corso di aggiornamento (C.P. 3054 del 21.6.94) ha come argomento: “Il laboratorio e la cultura ad esso connessa nel sistema scuola”.
Approvati i descrittori ed organizzato il nuovo registro, la scuola si cimenta nella ricerca di sempre nuovi spazi di lavoro e di opportunità didattiche, avendo come finalità il potenziamento della qualità dell’istruzione, così da poter dare realmente a ciascun alunno secondo i suoi bisogni. Si punta sulla necessità di un insegnamento flessibile e differenziato non solo nei contenuti ma anche nei metodi, ed ogni Consiglio di Classe ha l’opportunità di delineare percorsi differenziati sulla base di esigenze specifiche.
L’attività di “Orientamento” viene condotta come reale percorso nella triennalità per poter comprendere meglio interessi ed attitudini.
La dispersione scolastica (fenomeno pur minimo) deve essere ulteriormente tenuta sotto controllo ed allo scopo si costituisce una piccola commissione con compiti precisi.
Si portano avanti i progetti di: Prevenzione, Pari Opportunità, Ed. sessuale, Ed. ambientale, Ed. civile contro la mafia. Le verifiche finali ad essi relative sono positive e per la loro attuazione si adotta una nuova formulazione con l’organizzazione di due giorni di confronto – dibattito sulle attività per classi parallele.
Varie le visite di istruzione a Capaci, all’orto botanico di Catania, nel comprensorio etneo ed alla mostra fotografica “Il verde nella tua città”.
Nella seduta di Collegio del 30.6.95 si propone di intitolare il laboratorio di informatica, che sarà arricchito di strumenti entro l’anno successivo, al collega Enzo Di Francesco, scomparso.
L’anno scolastico 1995/96 si apre con la presentazione della CARTA DEI SERVIZI (giugno ’95) e nelle discussioni si prendono in esame i principi ispiratori e si delinea la stretta aderenza e l’adeguatezza della Carta stessa alla realtà scuola. I docenti sono impegnati in scelte mirate alla educazione permanente, in linea con gli obiettivi fissati dal CONSIGLIO D’EUROPA che la scuola ha fatto propri. Viene dedicato molto tempo a discussioni sulle scelte educative ed organizzative: vengono altresì riviste ed integrate alcune parti del P.E.I.
Sempre da settembre si organizza un corso di informatica (progetto Arianna) articolato in tre fasi o livelli, non obbligatorio ma partecipato da tutti, ed anche un corso di aggiornamento sul tema “Il ruolo formativo delle attività operative attraverso il potenziamento dell’esperienza di laboratorio”.
L’efficacia della progettazione ha riscontri positivi con le verifiche dei progetti formativi, risultati organici piani di lavoro (Salute – Ambiente – Pari Opportunità – Solidarietà – Beni Culturali – Cinema…), contribuendo a dare ancora più slancio alle attività operative complessive e fornendo spunti per la valutazione.
Anche nel 1996/97 si ripropone la revisione e la riorganizzazione di P.E.I. e P.E.D.
Sin dai primi incontri si lavora molto sulle opportunità disciplinari connesse alla introduzione (sperimentale) dell’informatica nelle attività di contemporaneità pomeridiane.
Viene anche subito avvertita la necessità di rivedere il piano dei progetti di insegnamento individualizzato, con particolare attenzione agli alunni del T.N. i quali non possono fruire di ore di contemporaneità. Per l’attività di recupero, onde offrire il più possibile uguali opportunità ai ragazzi, si stabilisce che vengano utilizzate allo scopo le ore a disposizione degli insegnanti di Lettere.
Nella seduta di Collegio del 10.9.96 viene esaminata la C.M. n.491 relativa alla nuova Scheda di Valutazione e si sottolineano gli aspetti significativi, sia in relazione al Q2 come al Q3. Si confermano i registri personali, i modelli di raccolta dati già elaborati e quelli strutturati per le comunicazioni alle famiglie.
Si procede ad un accurato riesame delle prove iniziali e, successivamente, dell’intero progetto educativo. Nella seduta di Collegio del 12.2.97, nonostante i risultati già positivi sia per lo sviluppo dei distinti progetti formativi, come per l’attività di informatica e per l’attività sportiva, i docenti vengono impegnati nel riesame della programmazione, affinché si ponga massima cura nel momento della valutazione basata sulle performances, quindi analitica, nel Q3 e di quella sommativa quadrimestrale del Q4. Sempre nella stessa seduta il Preside comunica le previsioni per le nuove classi prime (tre classi a T.P. e due a T.N.).
Oltre ai positivi riscontri nello sviluppo dei progetti, molto costruttivo sta risultando il lavoro approfondito ed accurato dei docenti del gruppo H. Anche per gli alunni portatori di handicap si sta sperimentando l’utilizzo del computer e tale laboratorio, ulteriormente arricchito, sarà inaugurato entro la fine dell’anno scolastico.
Perché la manualità sia momento operativo sia per i ragazzi del gruppo H come per tutti gli alunni della scuola, si auspica l’acquisto di un forno per la lavorazione della ceramica e la proposta passa per la delibera al Consiglio di Istituto.
La scuola aderisce a varie iniziative e a concorsi anche a carattere nazionale e risulta vincitrice del premio della MICROSOFT con l’attività legata al progetto di Ed. civile contro la mafia.
Nell’anno scolastico 1997/98 per la prima volta le prove d’ingresso, opportunamente ristrutturate, vengono effettuate direttamente dai ragazzi di tutte le classi nel laboratorio di informatica, con l’utilizzo di Facil – Test.
I docenti proseguono l’aggiornamento sull’utilizzo del computer con accesso a programmi più elaborati, sino al collegamento in Internet (Progetto “Arianna”).
Vengono riconfermati il quadrimestre e la scansione bimestrale per la comunicazione alle famiglie, il modello C e tutte le griglie di raccolta dati periodici e finali, anche se molti dei suddetti lavori vengono più facilmente gestiti per mezzo del computer.
Il T.P. è attuato con due rientri pomeridiani e molte attività (sport, informatica, cinema) si tengono in tale spazio – tempo. La scuola si proietta verso una dimensione più ampia delle conoscenze e delle acquisizioni e gli alunni rispondono in modo positivo alle sollecitazioni.
Iniziative particolari risultano la settimana per l’ambiente (20.10.97 / 26.10.97) e ancor più la “Sei giorni di rappresentazioni” in occasione dell’inaugurazione del laboratorio di drammatizzazione, la visita allo stabilimento FIAT di Termini Imerese e le visite a Vendicari, all’Oasi del Simeto, a Pantalica e ovviamente sull’Etna.
E’ posta particolare cura all’esame del D.M. 765/97 e si evidenzia che, anche se parte delle iniziative previste sono già in attuazione, l’attività deve essere incrementata. La scuola si prepara alla autonomia con iniziative culturali ed educative per mezzo del linguaggio multimediale. Continua il lavoro sul P.E.I. per organizzare percorsi agili, collocati in tempi precisi e verificabili puntualmente. L’uso ormai continuo dei computer consente a tutti i docenti di elaborare prontamente i risultati di ogni verifica e si ha la possibilità di seguire con i riscontri delle prove oggettive ogni fase dello sviluppo complessivo dell’alunno e di rendere di ciò partecipi costantemente anche i genitori.
Si inizia il lavoro basilare sulla Storia (il Novecento) sulle tre linee di: apertura nei confronti della multimedialità; integrazione tra i linguaggi; valorizzazione della variabilità dei linguaggi. Parallelamente si inizia la riorganizzazione delle unità di Italiano.
Si punta costantemente sulla coerenza tra organizzazione disciplinare e progetto di classe: le attività formative vengono tutte condotte nel rispetto di tempi e spazi con risultati positivi.
La scuola si propone alle altre del circondario per confronti e collaborazione.
Il Preside comunicando le previsioni per il 1998/99 afferma che la Scuola Media di Nicolosi raggiunge ora il suo massimo storico: 15 classi di cui 8 a T.P.