Una donna forte

W c. Williams

 

Nella lirica di William segue quasi lo stile dell'epitaffio, il modello di donna che ci viene presentato è quello di una persona forte, intraprendente e capace di andare avanti da sola, di sconfiggere le avversità che le si presentano, in funzione di un valore fondamentale: quello della famiglia.

Emily Dickinson Welcome infatti è una delle tante persone che affrontano la grande emigrazione dell'inizio del 900.

Rimasta vedova con un figlio di cinque anni, è costretta a partire dall'Inghilterra per recarsi in America. Qui s' imbattè in tantissime difficoltà dovute soprattutto al fatto che rimane nuovamente vedova.

Ma la donna non si lascia andare e continua, coraggiosamente, a tirare avanti, occupandosi anche dei nipoti che lei aiuta a crescere e difende. Forte è anche il legame tra questa donna e la terra sulla quale si stabilisce e che lavora con le sue mani.

Le caratteristiche epiche di questa figura sono sottolineate dalle anafore che introducono le avversità che la donna deve contrastare e che dipendono dalla natura (siccità, mareggiate, gramigna) ma anche dai difficili rapporti con gli altri (intrusi, ragazze, vicini).

La poesia a me è molto piaciuta perché ci descrive una donna che sa cavarsela da sola e non dipende da nessun uomo, anzi è lei il punto di riferimento di tutta la famiglia. Questo ritratto mi sembra moderno perché oggi la donna è più indipendente ed autonoma.

 

Laudani Veronica 3 A

 

Questo pezzo di terra che fronteggia

le acque di questa baia

è dedicato alla viva presenza

di Emily Dickinson Wellcome:

.nacque in Inghilterra, si sposò ,

perse il marito

e salpò per New York su un due-alberi

con il figlio cinquenne; fu sospinta

alle Azzorre ; andò in deriva

sulle secche dell' Isola del Fuoco,

conobbe il secondo marito

in una pensione di Brooklyn,

fu a Portorico con lui,

diede altri tre figli alla luce,

perse il secondo marito, stentò

per otto anni la vita a St. Thomas

a Portorico a San Domingo ,

seguì il figlio maggiore a New York,

perse la figlia, la sua

piccina, prese con se i due ragazzi

del suo maggiore di seconde nozze,

fece loro da madre

- che non avevano madre -, per loro

lottò contro l'altra nonna e le zie

e qui li portò per estati ed estati

qui si difese da ladri

sole fuoco uragani,

da mosche da ragazze che là intorno

ronzavano, da siccità

mareggiate gramigne vicini,

da donnole rubabagalline,

dalle sue mani che indebolivano,

dalla forza crescente dei ragazzi,

da vento da pietre da intrusi

da affitti, dal suo stesso cuore.

Questa terra dissodò con le sue mani,

signoreggiò su questa zolla d'erba",

a furia indusse a comprarla il suo più grande,

visse qui quindici anni,

pervenne a una finale solitudine e

se non avete da portare qui

che la vostra carcassa ,

statevene via.

(da W c. Williams, Dedica per un pezzo di terra, in v. Sereni, Il musicante di Saint-Merry, Einaudi)